venerdì 11 ottobre 2013

L’ABBRACCIO


L’aereo sta per atterrare. Mi sporgo dal finestrino. La vista mi si offusca per le lacrime di commozione. Ma cosa faccio? Sto per ritornare in quella terra che mi ha stregato e piango? Vabbè…troppi ricordi….troppe emozioni all’ombra di quegli alberi, su quella terra rossastra che fa da pista da atterraggio . Ci sono! Sono di nuovo qui! E mi sembra di non essere mai andata via. Ho pianto tanto quel giorno di gennaio, quando non sapevo se sarei mai più ritornata. E adesso? Le grida di benvenuto mi raggiungono da tutti gli angoli di quella stessa strada che ora percorro a ritroso. Incrocio quegli occhi scuri e liquidi che non vedevo più da tempo. I piedini scalzi. I vestiti logori. I sorrisi smaglianti.
Gli scossoni dell’auto mi tengono sveglia sebbene la cappa di calore mi provochi un po’ di sonnolenza.  Non mi sembra vero. Una strana sensazione si impadronisce di me. Avevo conservato così bene la luminosità dei colori, i suoni della lingua, i gesti della gente che è come vivere un déjà vu.
Ad accogliermi gli amici. A stringermi le mani quelle persone con cui sono riuscita a mantenere un legame epistolare , dal momento che non ci sono altri mezzi di comunicazione in questo sperduto villaggio dell’est della RDCongo. Da lontano qualcuno mi sbircia. Timido alza una mano. Ma non è certo che sia davvero io. Nel dubbio, prosegue. E io resto un po’ delusa.
Mi fermo lì sotto la veranda a chiacchierare. I miei occhi si riappropriano degli spazi, avidi, impazienti. Ma cosa cerco ancora? Sono qui, no? Ma poi , eccolo. Eccolo quello che non mi aspettavo ma che volevo senza saperlo e che ha reso tutto incredibilmente NUOVO. Sono corsa fuori a vedere passare le mucche . Alcune ragazzine della scuola elementare, dove lo scorso anno ho tenuto un corso, mi hanno vista in mezzo al vialetto. Le ho salutate e loro mi sono venute incontro, ma invece di stringermi la mano come è costume salutare qui, mi hanno abbracciato!!! Si!!!! Abbracciato!! Un abbraccio caloroso, piccolo, dolce! L’ABBRACCIO di Rungu. L’abbraccio che mi ha fatto sentire DAVVERO a casa. Il mio cuore ha preso a battere furioso, ridevo come una pazza, stringevo una ad una quelle bambine e ho ripreso a sentirmi viva. Viva come non mi capitava da tempo.
È quasi una settimana che sono qui. Passeggio per queste strade, ritrovo persone che non pensavo di rivedere. Respiro il profumo dell’umidità tropicale, riammiro il cielo stellato con il naso all’insù. Immagino quello che sarà, ricordando quello che è stato.
 La gente continua a fermarmi per darmi il benvenuto, per dirmi Merci, per stringermi la mano e chiedermi della famiglia, della mia collega di servizio civile, per sorridermi. Io ricambio. Io rispondo. Io sono qui. Di nuovo. Adesso.


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